Guerre di Rete - Tecnopanico e frontiere belliche dell'AI
Il riassunto mensile delle nostre uscite.
GDR RECAP – GIUGNO 2025
Questa è una versione particolare della newsletter che esce a fine mese e che raccoglie tutti i nostri articoli e le uscite della newsletter. Così se vi siete persi qualcosa trovate tutto qua.
ARTICOLI GUERREDIRETE.IT
Che cos’è il tecnopanico e perché non serve a criticare la tecnologia (e Big Tech)
di Philip Di Salvo
Un libro smonta alcuni miti e false credenze della vulgata tech catastrofista, mostrandone l’implicito determinismo. La critica tech deve sempre guardare alla cause strutturali, che hanno radici sociali, culturali, ed economiche più complesse.
“La credenza che vuole gli essere umani vulnerabili e manipolabili è al centro, per esempio, del ‘tecnopanico’ con cui spesso si parla di mis- e disinformazione e, in generale, dei fenomeni connessi all’information disorder. ‘Ci sono varie ragioni che spiegano il successo delle narrazioni allarmistiche riguardo alla disinformazione online. Una è semplicemente che, rispetto all’epoca pre-social media, la disinformazione è visibile e quantificabile. Ma ci sono ragioni più profonde’, spiega l’autore di Tecnopanico. Queste ragioni sono spesso politiche: ‘La disinformazione fornisce una causa e possibilmente una soluzione semplice a problemi complessi. È facile pensare che le persone che votano diversamente da noi, o che sono contrarie ai vaccini, siano influenzate primariamente dalla disinformazione. In questo modo, però, non si guarda alle cause strutturali, che hanno radici sociali, culturali, ed economiche più complesse’”.
Leggi qui: https://www.guerredirete.it/cosa-e-il-tecnopanico/
Le frontiere belliche dell’intelligenza artificiale
di Flavio Pintarelli
L’invasione dell’Ucraina e il suo ecosistema tecnologico hanno creato le condizioni per lo sviluppo di sistemi militari di intelligenza artificiale che stanno cambiando il volto della guerra presente e futura.
"Priva di supervisione umana, libera di prendere decisioni per suo conto, l’intelligenza artificiale diventerebbe di fatto un attore strategico autonomo. L’intelligenza artificiale non è infatti un semplice moltiplicatore di forze, bensì una tecnologia che approfondisce ed evolve la natura dell’interazione umano-macchina. In questo modo, l’intelligenza artificiale è in grado di riscrivere profondamente i meccanismi psicologici che garantiscono la deterrenza reciproca degli stati. Ciononostante, il dibattito sul grado di autonomia da concedere ai sistemi d’arma dotati di intelligenza artificiale è aperto e si struttura intorno a due posizioni opposte: quella che vede nella piena automazione dell’uso della forza un pericolo con notevoli implicazioni etiche; e quella che per cui l’autonomia condurrà a un futuro di guerre meno distruttive e sanguinose".
Leggi qui: https://www.guerredirete.it/le-frontiere-belliche-dellintelligenza-artificiale/
Nell’era Trump, la guerra ai migranti passa anche dalle app
di Chiara Crescenzi
Dall’applicazione per denunciare "irregolari" che promette pagamenti in crypto a quella usata dai migranti per segnalare le forze dell’ordine. Come la tecnologia è al centro delle politiche repressive trumpiane.
Alla fine del mese di marzo, il Washington Post ha riferito che i migranti stavano facendo un largo uso dei social media per “condividere in tempo reale la posizione di veicoli e agenti dell'ICE”, utilizzando parole in codice come “camioncino dei gelati” per segnalare un furgone nero nei paraggi, così da evitare la censura sulle piattaforme e permettere ai loro coetanei di sfuggire ai controlli delle autorità competenti.
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Newsletter
Iran, bombe e cyber
Poi ancora il caso Paragon.
Leggi tutta la newsletter del 22 giugno
Perché (il caso) Paragon è persistente
E poi le frontiere belliche dell'AI.
Leggi tutta la newsletter del 16 giugno
Musk-Trump, la posta in gioco
L'incredibile storia dei nordcoreani assunti da remoto negli Usa.
Leggi tutta la newsletter del 7 giugno
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